Come evitare gli errori di progettazione in cui è più facile incorrere, che rendono di fatto le linee vita meno sicure e più difficili da usare

Nel mercato delle linee vita la quasi totalità delle progettazioni viene gestita dai fabbricanti.

Ad eccezione degli installatori “strutturati”, che hanno un ufficio di progettazione perché i sistemi anticaduta rappresentano il loro core business, l’incombenza è spesso lasciata agli uffici tecnici dei produttori.

Questo, spesso, crea un problema: un conflitto di interessi.

Anche se commercialmente è comprensibile, di fatto il fabbricante si trova a mediare tra la progettazione di una linea vita efficace, che mette in sicurezza la totalità di una copertura…

 

… e le esigenze dell’installatore, che spesso è spinto a “fare economia” sul costo dei materiali che compongono una linea vita, per presentare preventivi concorrenziali alla committenza.

In questi casi il fabbricante può scegliere di presentare un progetto anticaduta non perfettamente completo.

La conseguenza di ciò?

Il cliente finale può ritrovarsi con porzioni di copertura “scoperte”, perché la linea vita non le rende accessibili in completa sicurezza.

Questo obbliga di fatto gli utilizzatori a non accedere alle zone scoperte, o ad utilizzare in modo improprio i DPI, alzando il rischio invece che azzerarlo.

Vediamo quindi gli errori di progettazione più comuni, e analizziamoli dal punto di vista tecnico.

 

Errore n° 1 linee vita: i ganci antipendolo non sono previsti

Per “effetto pendolo” si intende l’oscillazione dell’operatore rispetto al punto di aggancio a seguito di una caduta disassata rispetto alla retta che passa per il punto di aggancio, e perpendicolare al bordo di caduta.

linee vita

Per evitare l’effetto pendolo la posizione di lavoro del lavoratore deve essere il più possibile allineata con l’ancoraggio puntuale.

Uno degli elementi fondamentali per la buona progettazione di una linea vita sono quindi i cosiddetti ganci antipendolo, che sono tra i primi componenti a non essere considerati.

Spesso (troppo), non vengono inclusi nella progettazione perché alzano i costi della fornitura.
Guarda l’immagine qui sotto:

sistemi anticaduta

I ganci antipendolo sono dei punti di ancoraggio di tipo A certificati UNI EN795/ UNI 11578 tipo A che hanno la funzione di evitare il pendolamento dell’operatore in caso di caduta.

Sono importanti nella progettazione di una linea vita perché fanno lavorare l’operatore in modalità trattenuta – che evita quindi la caduta – mettendogli a disposizione ganci in modo che possa utilizzare i suoi DPI con cui può essere sempre in sicurezza e non rischiare di cadere.

 

Errore n° 2 linee vita: non considerare il tirante d’aria

Il tirante d’aria è lo spazio che è necessario prevedere a partire dal punto di caduta dell’operatore, per compensare

  • sia la caduta libera
  • sia tutti gli allungamenti e le deformazioni del sistema di ancoraggio / arresto caduta
  • margine di sicurezza (tipicamente considerato 1m)

… in modo che l’operatore NON urti contro ostacoli durante la caduta, incluso il punto di arrivo sul terreno sottostante.

In sostanza, quando si progetta una linea vita, bisogna tenere conto delle deformazioni sia della linea vita che dei possibili DPI che vengono usati dall’operatore.

 

linee vita

Se l’altezza di lavoro è a 4 m ed il tirante d’aria è in tutto 5m, in caso di caduta l’operatore si schianterebbe al suolo, e quindi il sistema sarebbe inutile. Ovviamente il calcolo va effettuato anche prevedendo il corretto posizionamento del punto di ancoraggio, per limitare il più possibile il tirante d’aria.

linee vita

“Banalità”, penserai.

Ma online si trovano esempi che fanno letteralmente accapponare la pelle:

sistemi anticaduta

Certo, un binario rigido costa all’incirca 10 volte questa “linea vita” che in caso di caduta farà ruzzolare l’operatore contro il fianco della cisterna, ma ne vale la pena?

A nostro avviso, sì.

 

Errore n° 3: sostituire la linea vita con semplici ganci

Uno dei requisiti di tutti i sistemi di sicurezza, e quindi anche le linee vita, è che devono essere ergonomici.

Cosa vuol dire ergonomico?

Il termine significa “che fa risparmiare forza“.

Quindi un oggetto ergonomico richiede meno sforzo, meno azioni e meno “rotture di scatole” per essere usato come previsto, rispetto a un oggetto che non lo è.

Un cacciavite con l’impugnatura sagomata in gomma è ergonomico, uno con l’impugnatura di legno e perfettamente liscia, molto meno.

Una bicicletta con sellino e manubrio regolabili è ergonomica, una senza regolazioni, molto meno.

Perché è importante questo concetto nella progettazione di una linea vita?

Guarda questa immagine

linee vita

Se in questa copertura ci sono 100 metri lineari di colmo, e al posto di una linea vita e vengono installati solo ganci, l’operatore dovrà ancorarsi e disancorarsi ogni 2 metri per percorrere la copertura.

Lo farà, oppure tenderà ad ancorarsi di meno, o addirittura a “soprassedere” a rischio della sua vita?

La risposta più probabile è la seconda.

 

In caso come questo chi ha la responsabilità di un sistema di sicurezza che è oggettivamente difficile e scomodo, e che quindi tendenzialmente verrà usato di meno?

A nostro modo di vedere la responsabilità dev’essere necessariamente condivisa tra progettista, installatore e cliente finale.

Come detto, le pressioni commerciali esistono, ma non dovrebbero compromettere la sicurezza dei lavoratori.

 

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Grazie per la lettura,

Alberto Gandellini
CEO Sial Safety