Scopri in questo articolo come dovresti scegliere il parapetto anticaduta più adatto per un cantiere, e perché l’altezza minima non è il problema principale da considerare.
In questo articolo approfondiamo le caratteristiche principali dei parapetti anticaduta industriali, per quanto riguarda l’altezza minima, ma soprattutto per quanto riguarda la resistenza.
Il riferimento normativo per l’altezza dei parapetti è univoco (anche se il D.Lgs. 81/2008 è meno stringente), mentre per rispondere alla domanda “quali parapetti scegliere?” bisogna più che altro rispettare le norme quando parlano di resistenze.
E qui si aprono i problemi di interpretazione. Perché?
Le due norme di riferimento in materia – UNI 14122-3 e NTC 2018 – sono incomplete per alcuni versi, contraddittorie su altri, oppure si confrontano poco con il “mondo reale”.
Vediamo perché.
Indice dei contenuti
- 1 La UNI 14122-3 prescrive l’altezza di 1.1 mt
- 2 I parapetti NTC 2018 devono resistere a forze ben maggiori rispetto a quelli UNI EN 14122-3
- 3 Un esempio pratico: misure e forze dei parapetti NTC 2018 e UNI 14122-3 a confronto
- 4 Se i parapetti NTC e relativi fissaggi resistono a forze maggiori, le strutture di supporto possono fare altrettanto?
- 5 Un aneddoto sui preventivi dei parapetti NTC
- 6 Quali parapetti conviene installare su coperture industriali?
La UNI 14122-3 prescrive l’altezza di 1.1 mt
Facilissimo: come dice la 14122-3 l’altezza minima di un parapetto per uso industriale deve essere uguale a 1.1 metri, con un fermapiede alto minimo 10 cm.
La norma NTC non dice nulla in proposito, né sulle altezze né sulla geometrie.
Perché la NTC non parla delle geometrie? Perché le variabili sono pressoché infinite (altezze, lunghezze di campate, dimensioni dei montanti, dimensioni dei mancorrenti) quindi la norma si concentra solo sulle forze a cui i parapetti devono resistere.
Ecco che allora servirebbero geometrie costruttive, e spessori ben diversi.
Ad ogni buon conto i fermapiedi Sial Safety sono alti 15 cm, perché preferiamo prendere i riferimenti dal D.Lgs 81/08, testo unico sulla sicurezza, in questo caso più stringente.
Quindi possiamo dire che scegliere un parapetto che superi l’altezza di 1.1 metri può essere un’idea che “lascia tranquillo” ogni installatore
Quando però deve scegliere il tipo di parapetti, ed entra in campo la loro resistenza, le cose si complicano.
Le caratteristiche “corrette” dei parapetti da installare a livello industriale possono essere in contrasto con l’effettiva disponibilità del mercato.
Perché succede questo?
Fino a qualche tempo fa, l’unico riferimento era la norma UNI EN 14122-3 perché non esisteva una norma che parlava di parapetti su coperture industriali.
Infatti la UNI EN 14122-3 regola le caratteristiche dei parapetti che proteggono dalla caduta da sopra i macchinari e gli impianti.
Ma non dice nulla a proposito di cadute dalle coperture industriali che eventualmente ospitano tali macchinari.
Un esempio? Una cabina di 2 metri per 3 sopra cui si trovano le unità esterne di condizionamento per un capannone, sulla quale si deve salire per la manutenzione ha bisogno di un parapetto UNI EN 14122-3, mentre la copertura su cui è posizionata dovrebbe essere messa in sicurezza con parapetti NTC 2018.
Il problema è che fino a qualche anno fa, la 14122-3 era l’unica norma in materia, quindi come sempre accade quando non c’è una norma specifica… si prende a riferimento quella più vicina.
Nel 2018 sono uscite le “NTC 2018” (Norme Tecniche di Costruzione del D.M. 17/01/2018), che hanno regolato l’anticaduta dalla copertura, non solo in campo industriale, ma anche civile.
Quindi la distinzione principale tra i due tipi di parapetti è:
- NTC 2018: parapetti che sono da prevedere come protezione permanente contro le cadute in tutti gli edifici, sia civili e industriali;
- UNI EN 14122-3 parapetti che sono da prevedere in ambito industriale, destinati alla protezione di chi accede a macchine e impianti.
Il legislatore, quindi, sembra aver indicato che una caduta da una copertura è in qualche modo “diversa” di una caduta da un macchinario.
I parapetti NTC 2018 devono resistere a forze ben maggiori rispetto a quelli UNI EN 14122-3
Questo significa che installare i parapetti che rispettano gli standard NTC 2018 costa necessariamente di più.
Costano di più i parapetti stessi, perché devono essere più robusti.
Un esempio.
La sezione di un montante che forniamo in Sial Safety, che deve rispettare la 14122-3, misura 60 x 30 millimetri.
Utilizzando lo stesso spessore di materiale, la sezione di un montante che deve rispettare la NTC 2018 misura 100 x 30 millimetri.
Cioè ha un 40% in più di materia prima, il che incide ovviamente sui costi.
Dovendo resistere a forze maggiori, costano per forza di più anche i fissaggi.
In pratica? Sezioni maggiori e fissaggi più grossi.
Un esempio pratico: misure e forze dei parapetti NTC 2018 e UNI 14122-3 a confronto
Cosa dicono le due norme in termini di resistenza alle forze?
- La 14122 afferma che il parapetto deve reggere una forza orizzontale pari a “30 kg al metro lineare, amplificata con un coefficiente di sicurezza di 1,75.
- La NTC dice che il parapetto deve reggere una forza orizzontale pari a “100 kg per metro lineare” sempre amplificata per un coefficiente di sicurezza pari a 1,5.
Il coefficiente di sicurezza è l’amplificazione della forza caratteristica di servizio.
Facciamo un esempio sui prodotti Sial Safety.
Un nostro “parapetto 14122” con una campata di 2mt deve reggere 30 kg x 2 (larghezza campata)x 1.75 (coefficiente sicurezza) = 105 kg (agente su ogni montante).
Significa che il parapetto deve reggere una forza di 52.5 kg al metro, ci vorrebbe Hulk.
È praticamente impossibile che un parapetto che deve prevenire le cadute da un macchinario si trovi a fronteggiare forze superiori a queste.
E i tasselli che consigliamo sono ovviamente dimensionati per concorrere a reggere questo sforzo.
E va benissimo, perchè sulla sicurezza non si scherza.
Ma hai fatto i conti per i parapetti NTC?
Un nostro “parapetto NTC” con una campata di 2mt deve reggere 100 kg x 2 (lunghezza campata) x 1.50 (coefficiente sicurezza) = 300 kg (agente su ogni montante).
E in modo altrettanto ovvio, i fissaggi devono essere dimensionati per sostenere queste sollecitazioni.
Se prima ci voleva Hulk, qui serve un brontosauro.
Non è compito nostro commentare oltre, il lavoro del legislatore ormai è fatto, la domanda importante è un’altra.
Al lato pratico, la norma pone una questione non da poco:
Se i parapetti NTC e relativi fissaggi resistono a forze maggiori, le strutture di supporto possono fare altrettanto?
La risposta è: secondo la nostra esperienza, nella maggior parte dei casi, no.
Se un parapetto NTC debitamente certificato resiste a pressioni eccezionali (e nel caso Sial Safety non c’è dubbio, perché le certificazioni arrivano da enti terzi) la realtà è che la maggior parte delle strutture come lamiera grecata o semplici murature che si trovano sulle coperture… non lo sono affatto.
E questo fatto, spesso, mette sia installatori che clienti nell’impossibilità di fatto di rispettare le norme.
A volte addirittura le stesse “aziende evolute” in termini di sicurezza, come le grosse multinazionali, si rendono conto di questa complessità.
Per cui, a volte, le stesse aziende faticano a “capire” i costi associati.
Vale la pena raccontare
Un aneddoto sui preventivi dei parapetti NTC
Un nostro cliente di lunga data, che chiameremo “Mario”, ha prodotto un preventivo per parapetti NTC a una FAMOSISSIMA azienda del settore alimentare, che ovviamente non ci è possibile nominare.
Mario doveva fornire parapetti e manodopera per un totale di 150.000 euro di lavoro, non proprio bruscolini.
Il cliente si era giustamente procurato altre offerte, e stava decidendo tra quella di Mario e un’altra che arrivava a stento ai 100.000 mila euro.
A parità di prodotto a norma NTC, con le stesse geometrie, la stessa altezza e la stessa resistenza non poteva esistere una differenza simile.
Il 50% di scarto era un campanello d’allarme.
Mario non riusciva a capire in che modo il prodotto della concorrenza potesse avere le prestazioni richieste e una differenza di prezzo così alta.
Ci ha chiesto se fossimo disponibili e parlare direttamente con il suo cliente finale per cercare di capire il perché di questa differenza.
NB: per noi era un quesito interessante, e avevamo di certo convenienza a trovare una “soluzione”, visto che Mario avrebbe installato i nostri prodotti, ma il punto non è questo.
Cosa abbiamo “scoperto” sul preventivo della concorrenza? Qualcosa a cui lo stesso Mario non aveva pensato.
Scava scava… è saltato fuori che i parapetti del preventivo concorrente costavano molto meno perché erano certificati UNI 14122-3, non NTC, quindi non rispettavano le richieste del capitolato lavori.
Quindi il cliente finale aveva chiesto un parapetto, ma ne stava comprando uno sbagliato senza accorgersene.
Com’è finita? Il preventivo di Mario è stato accettato, il cliente finale è stato molto soddisfatto.
Questo aneddoto fa ben capire come le normative hanno inserito parecchi elementi di incertezza.
Quindi,
Quali parapetti conviene installare su coperture industriali?
Sulle coperture, sia civili che industriali, andrebbero impiegati i parapetti NTC del 2018 (secondo D.M. 17/01/2018).
Possiamo però affermare che sia i parapetti che rispondono alle NTC 2018, sia quelli certificati secondo la Normativa UNI 14122-3 sono sicuri.Sta all’installatore comprendere la situazione e con l’aiuto di un fornitore valido proporre la soluzione migliore al cliente.
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Grazie per la lettura,
Alberto Gandellini
CEO Sial Safety
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