Leggi in questo articolo come gestire le manutenzioni delle linea vita, ordinarie e straordinarie, e come eliminare i rischi che derivano dalle responsabilità dell’ispezione

La manutenzione di una linea vita, come tutti i sistemi di sicurezza, è importantissima.

Se è fatta in modo efficace, assicura e certifica che la linea vita sia in perfette condizioni e protegga effettivamente dalle cadute chi lavora in copertura.

Ma quando va fatta? Ogni uno o due anni? Cosa dicono le norme?

Non tutti sanno che le disposizioni normative per la manutenzione di una linea vita sono cambiate a giugno 2022, con la pubblicazione della norma UNI 11560:2022.

Le prassi per la manutenzione e l’ispezione sono state uniformate, ma sono anche diventate più stringenti.

In questo articolo capiremo

 

A cosa serve esattamente la manutenzione di una linea vita, ogni quanto tempo va effettuata la manutenzione della linea vita, cosa sono e cosa comportano la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, e gli strumenti per programmare la manutenzione.

A cosa serve esattamente la manutenzione della linea vita

La verifica periodica di un sistema anticaduta come la linea vita prevede:

  • Una verifica della documentazione a corredo della linea vita
  • Un’ispezione dell’impianto

Una senza l’altra non avrebbe molto senso, né logico né legale.

 

La verifica documentale serve ad attestare che tutti i documenti che dovrebbero comporre il fascicolo tecnico siano presenti.

 

L’ispezione serve invece, com’è ovvio, a individuare eventuali elementi usurati o danneggiati.

Senza una manutenzione periodica con questi controlli una linea vita è di fatto fuori norma, ed è inutilizzabile.

Cos’è cambiato dal 2022?

 

Fino a giugno 2022 gli ancoranti e le strutture di supporto delle linee vita potevano stare alle intemperie per 4 anni prima di venire controllati.

Vale la pena ricordare che gli ancoranti sono i tasselli meccanici, le viti, le barre filettate con o senza resine chimiche… e tutto ciò che àncora la linea vita alla struttura di supporto.

Le strutture di supporto sono qualsiasi parte del fabbricato dove si attacca la linea vita. Travi in legno, manufatti, muri.

Chi si occupa di ispezionare e fare manutenzione su una linea vita deve controllare quindi che nelle strutture di supporto non ci siano infiltrazioni, fessurazioni, corrosione, degrado da elementi atmosferici (come la salsedine), muffe etc.

In più deve controllare che il fascicolo tecnico contenga la valutazione del giusto ancorante in relazione alla struttura (da parte di un ingegnere) e deve verificare che l’ancorante sia stato effettivamente utilizzato.

Ma ogni quanto tempo?

 

Ogni quanto tempo va effettuata la manutenzione della linea di vita

Una delle novità della norma UNI 11560:2022 riguarda le tempistiche di controllo.

L’aspetto principale è che gli ancoranti vanno controllati al massimo ogni 2 anni, come per il resto degli elementi della linea vita, come paletti e funi metalliche.

A seconda del prodotto può succedere che il fabbricante (oppure il progettista, in alcuni casi particolari) indichi nel libretto di uso e manutenzione che il sistema vada manutentato ogni anno.

Se ad esempio l’impianto è installato in zone di mare ad elevato rischio di corrosione salina, il progettista potrebbe richiedere la manutenzione annuale.

Può anche accadere che un fabbricante non si senta così “sicuro” dei suoi prodotti e che obblighi ad un’ispezione annuale.

Ma in ogni caso, al massimo, ogni due anni una linea vita va controllata ed ispezionata.

Ma come si configurano le manutenzioni che bisogna prevedere sulle linee vita?

Vediamole.

 

Manutenzioni Ordinarie e Straordinarie

Le manutenzioni delle linee vita si dividono in Ordinaria e Straordinaria.

 

Manutenzione Ordinaria

La manutenzione ordinaria dev’essere fatta massimo ogni due anni se i prodotti che acquisti sono certificati UNI 11578.

Altrimenti la manutenzione dev’essere condotta ogni anno.

Questa manutenzione prevede

  • Un controllo documentale
  • Un controllo sulla linea vita e i suoi dispositivi, dove chi conduce la verifica deve salire di persona in copertura

 

Ecco un estratto della norma:

Impermeabilizzazione
Usura
Ossidazione/corrosione
Deformazioni dei componenti
Deformazioni anomale della fune
Tensionamento della fune
Serraggio dei dadi e dei bulloni dei dispositivi a vista
Stato delle eventuali parti mobili
Pulizia

Se va tutto bene e l’ispettore verifica che la linea vita ha passato il controllo, ok.

E se NON va tutto bene e l’ispettore riscontra delle irregolarità?

Se una linea vita è appena entrata in funzione e ha effettivamente svolto il ruolo per cui è progettata e installata?

Allora si parla di manutenzione straordinaria.

 

Manutenzione Straordinaria

Tale manutenzione ha luogo dopo un’ispezione della linea vita con esito negativo oppure come ripristino del sistema dopo l’entrata in funzione.

Se la linea vita è entrata in funzione, significa che c’è stata una caduta, il sistema l’ha attutita e contenuta, e quindi ha subito uno stress dato dalle forze in gioco.

 

Qui, se sei un installatore di linee vita, ti sarà molto chiaro quanto il produttore ha “pensato a te” quando ha progettato gli elementi.

Perché?

Più un sistema di linea vita è semplice da montare, più i suoi elementi sono “user friendly”, più è probabile che il tempo per l’ispezione e la manutenzione sarà breve.

 

Quali sono i rischi per chi ispeziona linee vita?

L’ispettore deve redigere un documento chiamato “rapporto di ispezione”, a cui appone un timbro e firma, e con questo mantiene idonea una linea vita all’utilizzo.

Ma cosa succede se per fretta, incuria o mancanza di documenti forniti dal proprietario dello stabile dove la linea vita è installata … non è così?

È un problema dell’ispettore, che sarà responsabile del suo operato, in caso la linea vita entri in funzione e… qualcosa vada storto.

Facciamo un esempio pratico che accade (troppo) spesso. 

L’ispettore sale in copertura e, progetto alla mano, si rende conto che alla linea vita che sta controllando mancano i “ganci antipendolo”.

I ganci antipendolo sono elementi importanti di una linea vita: installati sui bordi della copertura permettono evitano la caduta disassata rispetto alla perpendicolarità di aggancio.

La mancanza degli stessi andrebbe a rendere parte della copertura non praticabile in sicurezza.

linea vita

 

Cosa deve fare l’ispettore in questo caso?

  1. Fa finta di niente.
    Dichiarare fuori servizio una linea vita non è certo “il massimo della comodità” perchè il processo di manutenzione si allunga, i costi aumentano e il cliente non sarà contento.Quindi l’ispettore si gira dall’altra parte, sperando che il cliente non se ne accorga e che non capiti mai niente.
  2. Mette fuori servizio l’impianto.
    Si accorge che c’è discrepanza tra la progettazione e lo stato di fatto e rischiando di far “scontentare” il cliente… mette fuori servizio l’impianto.

 

L’ispettore di una linea vita in questo caso deve fare una scelta.

Se propende per la scelta “A” probabilmente questo articolo non gli sarà utile.

In caso contrario, come può essere sicuro di essere al riparo da beghe legali?

Deve attenersi ai punti della check list d’ispezione della UNI 11560:2022 sia per la parte documentale sia per la parte operativa, e sperare che il fabbricante abbia inserito nei propri manuali tutta la documentazione necessaria per agevolare l’ispezione (ad esempio quanto tensionare il cavo, la coppia di serraggio della bulloneria, oppure come effettuare il controllo degli ancoranti).

Certo, se al fabbricante non piacciono le “scartoffie” è un bel problema: non ci saranno o saranno incomplete.

Questa è la differenza tra un produttore serio, e uno improvvisato.

Senza falsa modestia, in Sial Safety abbiamo anticipato la UNI 11560:2022 di ben dieci anni: prepariamo la documentazione dei nostri prodotti come la legge richiede adesso dal 2014.

 

Conclusioni

La manutenzione di una linea vita non è un questione semplicissima, ma se ti informi sulle norme in materia e scegli un fabbricante che ti fornisce una documentazione completa, puoi svolgerla senza timore di incappare in beghe legali.

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Grazie per la lettura,

Alberto Gandellini
CEO Sial Safety