La progettazione e l’installazione di una linea vita quale documentazione richiedono? Scoprilo in questo articolo
Molti professionisti che installano linee vite, hanno dubbi su quale documentazione sia veramente necessaria per la progettazione, l’installazione e la consegna di una linea vita.
Bisogna dire che le normative in materia non aiutano la comprensione immediata della questione.
In buona sostanza, la consegna dei documenti finali comprende tutti quelli necessari nelle fasi di progettazione e installazione… più alcuni altri.
Infatti, per quanto riguarda la consegna di una linea vita, c’è una serie precisa di documenti che l’installatore deve consegnare, e il committente dovrebbe pretendere.
Tali documenti sono facilmente reperibili, perché sono descritti con completezza in una norma specifica: la UNI 11560:2022.
Indice dei contenuti
- 1 La norma per l’installazione delle linee vita: UNI 11560:2022
- 2 I documenti da consegnare al cliente che devono essere presenti nel fascicolo tecnico di una linea vita
- 2.1 Manuali forniti dal fabbricante sui dispositivi installati
- 2.2 Dichiarazione di corretta posa del sistema
- 2.3 Elaborato grafico che mostra il posizionamento dei dispositivi anticaduta che compongono la linea vita
- 2.4 Procedure di accesso, transito e stazionamento sulla copertura con indicazioni dei DPI da utilizzare
- 2.5 Relazione di portabilità strutturale
- 2.6 Certificazione dei dispositivi anticaduta installati
- 2.7 Relazione di calcolo dei fissaggi
- 2.8 Registro utilizzi dei sistemi anticaduta e Registro della manutenzioni
La norma per l’installazione delle linee vita: UNI 11560:2022
La norma stabilisce come scegliere al meglio la soluzione per progettare la messa in sicurezza di una copertura.
Oltre a questo, dà le linee guida per le ispezioni e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio.
Ma il “succo” della UNI 11560:2022 è la documentazione che l’installatore deve consegnare alla committenza.
In sostanza, l’installatore deve consegnare al cliente un fascicolo tecnico che tocca vari aspetti, tutti importanti.
Già questo estratto dalla norma cartacea è piuttosto chiaro:
Elaborato grafico rappresentativo del sistema
Relazione tecnica generale
Relazione di calcolo strutturale
Documentazione fotografica del sistema
Dichiarazione di corretta posa del sistema
Manuali di installazione, uso e manutenzione degli ancoraggi
Dichiarazione di conformità/rispondenza degli ancoraggi
Indicazione d’uso dei DPI da utilizzare
Programma di manutenzione del sistema
Registro delle ispezioni/manutenzioni del sistema
Registro degli accessi al sistema
I documenti da consegnare al cliente che devono essere presenti nel fascicolo tecnico di una linea vita
Vediamoli uno per uno.
Manuali forniti dal fabbricante sui dispositivi installati
I manuali forniti dal fabbricante – quale è ad esempio Sial Safety – devono far parte del plico di documenti da consegnare dopo l’installazione.
Ogni singolo prodotto installato in opera deve essere accompagnato dal suo manuale, in cui il fabbricante è obbligato ad inserire tutte le informazioni necessarie, utili sia al progettista strutturale che all’installatore.
Il manuale viene rilasciato dal fabbricante unitamente al prodotto, quando viene fornito all’installatore.
Facciamo un esempio: se la linea vita installata ha 3 tipi diversi di punti di ancoraggio, il committente deve pretendere che quei 3 prodotti installati, con le relative specifiche, siano presenti nel manuale.
Le informazioni in ogni manuale vanno dalla descrizione del prodotto, alla procedura di installazione completa della descrizione delle forze che il prodotto deve sopportare, fino all’ispezione.
Nello specifico:
- Certificazioni del prodotto
- Descrizione del prodotto
- Limiti di utilizzo del prodotto
- Forze che agiscono sulla struttura di supporto
- Interasse massimo tra i dispositivi
- Il numero massimo degli utilizzatori
- Le istruzioni di assemblaggio e di montaggio
- Le specifiche relative ai controlli
- Le specifiche relative a ispezioni
Dichiarazione di corretta posa del sistema
Con questa dichiarazione l’installatore – in buona sostanza – garantisce al committente che ha installato la linea vita rispettando:
1 – Le istruzioni per l’assemblaggio, che come abbiamo appena visto devono essere presenti nei manuali forniti dal fabbricante
2 – La tipologia di ancoranti indicati nella relazione di calcolo del prodotto, o del progettista strutturale
3 – La dislocazione degli elementi installati come è riportata nella planimetria di progetto (il documento seguente, punto 3), che l’installatore ha presentato al committente prima della sua accettazione del lavoro.
La dichiarazione di corretta posa deve contenere anche:
- I dati societari dell’installatore
- I dati relativi al sistema installato
- Eventuali numeri seriali e lotti di produzione identificativi.
Elaborato grafico che mostra il posizionamento dei dispositivi anticaduta che compongono la linea vita
Questo elaborato è in sostanza il progetto, che mostra la dislocazione precisa dei dispositivi anticaduta sulla pianta della copertura da mettere in sicurezza indicando anche con quali DPI utilizzarli.
Dev’essere redatto, timbrato e firmato da un tecnico abilitato (come un geometra, architetto o ingegnere) e serve a individuare gli spazi da mettere in sicurezza e dare all’installatore le indicazioni su quali ancoraggi utilizzare, e dove posizionarli.
Ecco un esempio:
Un buon progetto deve permettere agli operatori di muoversi in sicurezza, in modo che tutta l’area in cui devono operare sia effettivamente percorribile.
Inoltre la progettazione deve tener conto dell’ergonomia, cioè, la comodità di utilizzo del sistema, oltre a permettere (tranne casi eccezionali) l’utilizzo del sistema con i comuni DPI in dotazione all’operatore.
Procedure di accesso, transito e stazionamento sulla copertura con indicazioni dei DPI da utilizzare
L’installatore deve fornire al committente le procedure riguardo a:
- Come accedere alla copertura, se tramite abbaino, scala esterna o altro
- Come percorrere tutta l’estensione della copertura, cioè quali ganci e attacchi utilizzare a seconda della propria posizione
- Come stazionare in sicurezza sulla copertura.
Di fatto si tratta dell’insieme delle indicazioni su come utilizzare la linea vita che ha appena installato, mentre si compiono le operazioni previste sulla copertura.
Relazione di portabilità strutturale
La documentazione a corredo di ogni linea vita deve avere una
“Relazione di idoneità statica della struttura stessa, effettuata dal progettista strutturale.”
Questa relazione garantisce al cliente che le strutture dove la linea vita è ancorata siano adeguate ad assorbire le forze indicate dal fabbricante.
In altre parole, serve a certificare che l’installatore ha agganciato la linea vita su murature, lamiere, travi o altre strutture idonee a sopportare i carichi e le forze a cui la stessa linea vita potrebbe essere sottoposta.
Come è possibile certificare ciò?
Un ingegnere strutturista deve pre-valutare le strutture alla quale i tutti i dispositivi anticaduta si devono agganciare.
Per fare questo deve assicurarsi, tramite calcoli specifici, che la resistenza della struttura di supporto sia maggiore delle forze a cui potrebbe essere sottoposta la linea vita, visto che quest’ultima entrando in funzione le eserciterà sulla struttura stessa.
In sostanza, il committente, tramite un progettista strutturale, deve “certificare” anche che la struttura di supporto sia idonea a sopportare le forze.
Il progettista strutturale, in pratica, dev’essere un ingegnere iscritto all’albo.
Un problema è rappresentato dal fatto che individuare il progettista strutturale dovrebbe essere compito della committenza, per legge.
Quindi per il committente è una bella gatta da pelare.
Se non si vuole lasciare la documentazione incompleta, rischiando di lasciare il fianco scoperto a contestazioni, e non si vuole caricare il cliente di troppi adempimenti, è bene che l’installatore dica al committente:
“Tranquillo, te lo presento io“.
Certificazione dei dispositivi anticaduta installati
Un prodotto che compone una linea vita o che concorre alla composizione di un sistema anticaduta, per essere ritenuto certificato deve superare una serie di step. Deve sottostare a tutte le prove e i test richiesti dalle norme tecniche di riferimento.
Le prove devono essere valutate da un ente esterno, e il rilascio della
certificazione deve avvenire da parte di un ente esterno (questo passaggio è facoltativo, ma in Sial Safety lo facciamo).
Il prodotto deve avere a corredo una dichiarazione da parte del fabbricante che ne attesta la conformità alle norme.
Relazione di calcolo dei fissaggi
Ogni prodotto è certificato per resistere a determinati sforzi.
La struttura, come visto in precedenza, dev’essere valutata e dev’essere idonea a sopportare quei medesimi sforzi, e vale ovviamente lo stesso anche per l’elemento di congiunzione tra il prodotto e la struttura: il fissaggio.
I fissaggi sono tasselli, tirafondi, bulloni e quant’altro serva a collegare e serrare gli elementi della linea vita alle strutture.
I fissaggi possono già essere consigliati dal fabbricante all’interno delle proprie relazioni di calcolo e dei manuali.
Ove non vengano indicati dal fabbricante, o non si adattino ad una tal struttura di supporto, è necessario redigere una relazione di calcolo ad hoc.
Registro utilizzi dei sistemi anticaduta e Registro della manutenzioni
È una specie di diario.
Il registro utilizzi è una semplice griglia dove viene indicato all’utilizzatore di annotare l’utilizzo del sistema anticaduta in tal data e tal ora.
Lo stesso concetto si applica alle ispezioni e alle manutenzioni, il cui registro deve essere compilato con la data in cui la “ditta X” ha eseguito l’ispezione, e se ha trovato irregolarità strutturali o normative.
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Grazie per la lettura,
Alberto Gandellini
CEO Sial Safety
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